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Ghost Waves: la piega mossa estremamente naturale e leggera

Tra le tendenze capelli della primavera 2025 emerge con forza un nuovo stile di piega che sembra appena accennato, ma è studiato nel minimo dettaglio. Si tratta delle ghost waves, onde piatte, morbide e larghe che donano alla chioma una texture delicata e rilassata. Perfette per chi ama uno stile essenziale ma curato, rappresentano l’equilibrio ideale tra naturalezza e definizione.

Un look disinvolto che punta tutto sulla leggerezza

Le ghost waves nascono dal desiderio di alleggerire la piega, abbandonando boccoli scolpiti o onde strutturate a favore di un movimento più fluido e impalpabile. Si tratta di onde larghe, appiattite, che non creano volume ma accompagnano dolcemente la forma della testa. Il risultato? Un effetto etereo, rilassato, che trasmette freschezza e spontaneità senza mai apparire trasandato.

La nuova era dello styling minimalista

In linea con il ritorno a un’estetica più naturale e sobria, le ghost waves incarnano un nuovo concetto di styling: meno costruzione, più autenticità. La chioma appare mossa “di suo”, come modellata dal vento o dall’asciugatura all’aria, ma in realtà dietro c’è un lavoro preciso di piega a basso calore e grande attenzione alla texture. È la bellezza che non urla, ma si fa notare.

Un richiamo discreto allo stile hippy: onde rivisitate in chiave moderna

Sottili e appena accennate, le ghost waves ricordano le pieghe naturali degli anni ’70, con un tocco hippy-chic rivisitato in chiave contemporanea. Rispetto alle onde classiche, sono più distese e meno definite: ricordano quasi un frisè allungato, più che un boccolo. Perfette per chi ama un’estetica vintage aggiornata, funzionano benissimo su capelli medi o lunghi, lisci o leggermente mossi.

Come realizzare le ghost waves: tecnica, strumenti e imperfezione studiata

Il segreto delle ghost waves è tutto in un equilibrio millimetrico tra casualità e controllo. Le onde non devono essere compatte né uniformi: si lavora su ciocche diverse per spessore e direzione, creando un mosso destrutturato che parte sempre qualche centimetro sotto la radice. Si possono usare ferri di diametro differente o alternare piastra e ferro triplo, modulando la pressione e il tempo di calore su ogni ciocca. Il risultato non è mai identico da una ciocca all’altra: ed è proprio questo il bello. Nessuna simmetria, nessuna regola: solo l’intenzione di un movimento naturale, volutamente imperfetto.

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